STORIA DELLA BRUTTEZZA, Umberto Eco, 2007.
Una pubbliazione spettacolare, come non ci sarebbe nemmeno bisogno di specificare: un' opera accuratissima, sin nei minimi dettagli, che ripercorre il concetto di "bruttezza" nel corso dei secoli dell' evoluzione sociale e artistica dell' umanità, imprezziosita da una moltitudine di citazioni letterarie e immagini bellissime che rendono questo saggio ancora più interessante.
Nonostante l' evidente complessità del libro, Eco si è dimostrato come sempre un grandissimo letterato riuscendo a realizzare un' opera colta ma di facilissima fruibilità per chiunque abbia per lo meno un minimo di cultura generale, restando peraltro estremamete piacevole da leggere.
Anche se il prezzo è piuttosto elevato, vale sicuramente la pena compare l' edizione con copertina rigida :)
99 FILM CLASSICI DA VEDERE PER CHI HA FRETTA [99 classic movies for people in a hurry], Thomas Wengelewski & Henrik Lange, 2009.
Hahahahha troppo bello XD!! 10 eruo spesi benissimo haha XD ogni film è rappresentato da 4 vignette che con disegni semplicissimi e divertentissimi, accompagnati da brevi didascalie o vignette, descrivono in brevissimo la trama della pellicola, mai abbandonndo una vena di spigliato sarcasmo e umorismo!
Tutte splendide, anche se per me le più belle restano: Casablanca, E.T., Il Buono il Brutto e il Cattivo, il Settimo Sigillo, la Casa, la vita è meravigliosa, lo squalo, Matrix, 1997 fuga da N.Y., Psyco, un cane andaluso, Terminator, un tranquillo weekend di paura, Viale del tramonto e Star Wars.
Sconsiglio vivamente la lettura dei film che non avete visto, giusto per evitare spoileroni sul finale ;)
PICCOLI MOSTRI DA INCUBO [Pretty monsters], Kelly Link, 2010.
mah.. certo era ovvio che non mi aspettavo niente di straordinario, ed è molto probabile che gli entusiastici commenti della Sebold e di Gaiman stampati sulla copertina abbiano decisamente traviato la mia capacità di giudizio, fatto stà che questa raccolta di 10 racconti è alquanto deludente e di basso profilo.
Spesso lo stile della Link oltre che ad essere nella maggior parte dei casi prolisso e dispersivo, tenta di ricreare una ritmica di pensiero o parlato, finendo invece per sembrare un' accostamento caotico e frazionato di frasi o addirittura in alcuni casi una specie di lista della spesa, cose che certo non aiutano la lettura..
In alcuni casi, fra l' altro, la scrittrice sembra ricercare atmosfere "inquetanti" e quasi horror, solo che non ci riesce mai, facendomi sorgere spontanea una domanda: ma non ci riesce proprio o non vuole? in qualsiasi caso, il risultato finale è mediocre e sa di già sentito.
Ma andiamo nello specifico:
Spesso lo stile della Link oltre che ad essere nella maggior parte dei casi prolisso e dispersivo, tenta di ricreare una ritmica di pensiero o parlato, finendo invece per sembrare un' accostamento caotico e frazionato di frasi o addirittura in alcuni casi una specie di lista della spesa, cose che certo non aiutano la lettura..
In alcuni casi, fra l' altro, la scrittrice sembra ricercare atmosfere "inquetanti" e quasi horror, solo che non ci riesce mai, facendomi sorgere spontanea una domanda: ma non ci riesce proprio o non vuole? in qualsiasi caso, il risultato finale è mediocre e sa di già sentito.
Ma andiamo nello specifico:
Il primo racconto La bara sbagliata, seppur nato da un imput divertente e che poteva dar vita a mille espedienti interessanti, viene invece subito troncato da uno sviluppo mediocre, poco comprensibile e a tratti anche piuttosto noiso -_- senza contare che per tutto il tempo un narratore esterno fa commenti sui personaggi e sulla vicenda.. ma chi è? la morte?? dio??? l' autrice stessa, che spaccia la sua storia per una storia vera???? mah!!!
La cosa più brutta cmq è la scelta di troncare (letteralmente) i racconti sul finale: un conto è dare un finale aperto, come ad esempio in Il serfista, Il mostro (anche se piuttosto deludenti, infatti l' unica parola che continuava a ronzarmi in testa alla fine di tutti e due era "inconcludente") o Il gioco di Cenerentola (che non è affatto male), e un altro è stoppare in fretta e furia il racconto come se fossero finiti i flogli dove scrivere e ci si trovasse costretti a finirlo per forza in un massimo di 10 righe è__è ed è davvero un vero peccato perchè Magia per principianti e La borsa fatata (soprattutto il primo) ci propongono personaggi interessanti, o per lo meno caratterizzati quel tanto che bastava per farci affezionare a loro, ed una storia che potrebbe anche esserlo se solo avesse il modo di nascere; per non parlare de Il cappello dello specialista, che nonstante un' andatura da elenco della spesa e un susseguirsi di situazioni mal spiegate e poesie non-sense riesce cmq a creare un' atomosfera inquetante che sembra promettere qualcosa di misterioso e invece, tac, è finita.
Il racconto che da il titolo al libro non è malvagio, soprattutto perchè si avvale dell' espediente ben collaudato e sempre valido della storia nella storia, ma niente di eclatante. I più belli restano sicuramente I Maghi di Perfil e La Sentinella di Abal, che dimostrano l' abilità della scrittrice di muoversi nel mondo del fantasy per bambini/ragazzi, con il quale è evidente che ha un certo feeling: entrambi i racconti sono intriganti e vissuti da personaggi ben caratterizzati ed interessanti, le storie si prendono il loro tempo e per quanto brevi non appaiono mai sringate, e soprattutto hanno una fine come si deve.
In conclusione consiglio alla scrittrice di dedicarsi a libri su quest'ultimo genere (magari riprendendo proprio queste 2 storie che potrebbero essere ottimi punti di partenza) che è sicuramente più nelle sue corde, ma sconsiglio ai lettori di comprare quest raccolta, se proprio non potete fare a meno di leggerla cercate di non spenderci 15,90 euro, non li vale.
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