quando un suicidio vale più di 80 omocidi

continuo a non capire come mai la morte (annunciata e prevedibile) suicida (si perchè di questo si tratta, dite quello che volete) di Amy Winehouse stia creando più dolore e faccia più notizia della strage di Oslo. sinceramente non trovo paragone fra le due cose: per quanto riguarda la prima posso dispiacermi della perdita di una grande voce, ma da qui a straziarmi e disperarmi proprio ce ne corre a dismisura! voglio dire, sapeva bene che quello che faceva l' avrebbe portata alla tomba e di certo non gli e l' ha ordinato il dottore. quindi scelta sua, conseguenza sua, fatti suoi. quando vado in giro per internet e trovo commenti su FB, o su blog di varia natura con su scritto "una vera tragedia" mi cadono le palle a terra. tragedia?????????? ma stiamo scherzando??
Dall' altra parte sono morti quasi 100 ragazzi crivellati di colpi di mitraglietta da un pazzo e qui stiamo a dire "una vera tragedia" perchè una rimbombata straricca si è sfondata fino a lasciarci le penne??
è no, senza offesa ma non ci siamo proprio.

6 commenti:

Cherry Fields Forever ha detto...

quanto hai ragione!!
a me dispiace per Amy perché aveva un grandissimo talento, soldi e fama eppure non aveva mai smesso di drogarsi... sinceramente pensavo che un giorno si fosse ripresa...
ma quelle povere 90 persone? già adesso ce ne stiamo dimenticando, non fa più notizia... 90 innocenti persone che passavano per caso di lì, persone che avevano famiglia, lavoro... non ho parole!!

CFF

ribbon. ha detto...

d'accordissimo

Unknown ha detto...

@ cherry:
Fa rabbia pensare che la maggior parte delle persone si strugga per A.W e si disinteressi totalmente della strage di Oslo, considerando la prima una vera e propria "tragedia" e la seconda (visto il loro non citarla nemmeno) come una cosa "normale", come se niente fosse.
Certo io non conoscevo ne lei ne tantomeno nessuna delle vittime dell' attentato, quindi il mio dispiacermi rimane su un piano "umano", generale, ma fra i due casi preferisco e credo sia più giusto ricordare i ragazzi di Oslo che non hanno scelto di morire, ma sono stati involontariamente strappati alla vita, e non quella donna che avrebbe potuto avere tutto e invece ha scelto di distruggersi più che volontariemte.

Cherry Fields Forever ha detto...

pensa che della morte di Amy ce lo ricorderemo per molto, ci saranno sicuramente dei dischi postumi, inediti e greatest hits a volontà. tra qualche mese invece nessuno si ricorderà della Norvegia, tanto ormai il pazzo é stato preso e finirà in galera per tutta la vita, quindi il caso é chiuso! gli unici che si ricorderanno sono i parenti delle vittime innocenti, che passeggiavano tranquillamente quel giorno e sono capitate lì per caso....

Hob03 ha detto...

ciao pavona, hai assolutamente ragione quando dici che le due cose non sono paragonabili e che la morte della winehouse era annunciata, a me dispiace perché mi piaceva moltissimo la sua voce e mi fa rabbia vedere il talento sprecato un saluto!
Hobina

Unknown ha detto...

@ hobina:
mah.. continuo a non interessarmi a questa vicenda, forse perchè non ero una sua grande fan (pur riconoscendone le indubbie doti canore), forse perchè so per certo che dalla droga si può uscire basta volerlo (scelta che lei ha ampiamente rifiutato molto prima di arrivare al punto di non ritorno), forse perchè se penso a lei morta perchè era talmente stupida da volersi buttare via mi torna subito in mente l' immagine della scogliera dell' isola di Utoya disseminata (in senso letterario) di corpi di ragazzi morti ammazzati da un pazzo, che con la vita avrebbero volentieri voluto avere ancora qualcosa a che fare.
continuare a ricordarla struggendosi sulla sua "triste fine" è come immortalare la stupidità, è eleggere a tragedia un suicidio più che volontario; ricordiamolo tramite una sua canzone, e basta.
"sprechiamo" le parole sulla strage di Oslo, che è meglio ricordarsi di questo, è meglio che arrivino le testimonianze di questo orrore ai nostri figli, in modo che sappiano e possano essere migliori, e non il ricordo di una Winehouse, per quanto brava.